Calcio e Politica. Notte di follia al Cairo
Sarebbero 30 i morti e 20 i feriti allo Stadio dell’Aviazione del Cairo prima della gara tra Zamalek e Ennpi.
I tifosi sono stati forzati in gabbie di ferro dove le
Forze dell' Ordine hanno sparato lacrimogeni e pallini di metallo. La
partita è finita 1 a 1 e solo Omar Gaber si sarebbe rifiutato di
giocare. E nella serata di ieri la Federcalcio Egiziana ha sospeso tutte le
competizioni ufficiali fino a data da definirsi. Tra le vittime ci sarebbe
anche un bambino di 12 anni.
A 3 anni di distanza dalla strage di Port Said la situazione di
caos socio-politico in Egitto non sembra essersi risolta.
«Le somiglianze col nostro massacro sono impressionanti, siamo di nuovo
lì. E a quanto pare la polizia in questo momento è sulle tracce degli
ultrà dello Zamalek»
- dice Ahmed tifoso dell’ Al Ahly sentito da
Gazzetta.it
e scampato per miracolo a quella notte del 2 febbraio 2012.
In questo caso si parla di utilizzo di acido per sfigurare i volti e del nuovo clima instaurato dal regime Al Sisi che giusto una settimana fa ha condannato all’ergastolo 230 attivisti. In un Paese che denuncia una esplicita mancanza di libertà d’espressione. Il Presidente dello Zamalek, Mansour vecchio compagno di Mubarak, è perfettamente a conoscenza della situazione e aveva provveduto regalando 10mila biglietti a persone fidate. Ma ciò evidentemente non è bastato: «Non capite nulla, i teppisti non devono entrare» - aveva scritto giorni prima su Facebook.
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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
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