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Società. Tanti i Rom a Roma. Aggiornamenti Coronavirus

Blitz della polizia in Via Candoni
Foto: municipioroma.it

Roma è arrivata al limite di sopportazione per quanto riguarda l’accoglienza di stranieri e in particolare di nomadi c.d. Rom. Il Coronavirus impone domande sul tema.


Aprile 2020, Roma. La situazione sanitaria del Coronavirus ha colpito anche i campi Rom. Come riporta 'Messaggero.it', in data 23 marzo scorso, varie persone sono state infettate e sono in terapia intensiva. In effetti le condizioni di igiene non sono ai livelli più alti e si impongono misure permanenti, se non in questo periodo, sicuramente a fuochi spenti.
"Nei villaggi di Lombroso, Candoni, Gordiani, Castel Romano e Salone vivono in container sovraffollati circa 2.200 persone, la metà minori, e non è stata segnalata la presenza di operatori sanitari, nessuno ha distribuito mascherine e nessuno ha indicato le misure di prevenzione. Attivare la Croce Rossa» è l'appello lanciato da 'Associazione 21 luglio' e 'Nuova Vita' - le associazioni vicine ai campi Rom. Dal Campidoglio fanno sapere che "Le associazioni che gestiscono l'ufficio Rom, sinti e camminanti (Ermes e Arci) stanno studiando un piano per portare viveri e medicinali nei campi rom, ma soltanto quelli riconosciuti", quindi che coprono solo il 40 per cento della popolazione nomade romana - e tra le quali, evidentemente, non rientrano tutte le associazioni.

Agosto 2015. Di popolazione Rom, se contano, infatti circa 8mila persone in città. Di cui solo il 20% frequenta le scuole italiane e quindi prova a parlare e conoscere la cultura del paese ospitante. Le frasi pronunciate da Ignazio Marino nell’audizione della Commissione parlamentare d’inchiesta sui centri per migranti sembrano diverse, almeno a livello comunicativo, da quelle del passato. Manca il “refrain” solito sull’accoglienza: «Vogliamo comprendere i punti di discontinuità con la gestione precedente, che è stata contraddistinta, come l’inchiesta Mafia Capitale fa emergere, soprattutto da elementi di profitto illecito»

E’ difficile affrontare il tema dell’immigrazione a Roma dove si contano nummeri superiori a intere regioni. Altrettanto rovente il tema dei Rom. Si invoca la chiusura dei campi, ma quando si procede con azioni concrete si scatena l’inferno. «A Roma la maggior parte della popolazione è contraria all’idea dei campi rom attraverso percorsi di integrazione, assegnando alle famiglie alloggi popolari come per altre persone, si tratta di un aspetto culturale».

I quali al momento vivono in condizioni da Far West come nel caso del campo di Via Candoni. Al limite tra la periferia di Roma e il quartiere della Magliana e che «accoglie due comunità, i romeni e i bosniaci. Nella comunità bosniaca è in corso una guerra per la leadership, due cugini Mirsath e Boban, si contendono il comando. Ad oggi il capo è Mirsath. Abita nel primo container in fondo alla salita, ma è meglio non parlarci» - dice Alessia 16 anni di origini romene - «I bosniaci sono violenti» - aggiunge con dialetto romano mentre si mette a posto gli occhiali. Memore della recente rissa tra famiglie in cui ci sono stati feriti gravi portati con emergenza rossa all’ospedale. (Il Messaggero)


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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)

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