Facebook non è gratis.
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Foto:wearesocial.it |
"Qualcuno deve da pagare!"
Provate a inserire i codici della vostra carta di credito o di un comune
bancomat su face-book e completate la transazione. Vi accorgerete che quella carta è diventata proprietà di Zuckerberg. Infatti non è possibile eliminarla dai database se non inserendo un altro modo di pagamento. Traduzione: «Devi da pagare!». Unica soluzione cambiare carta.
Per quanto riguarda Google forse ci si riesce a eliminare la carta, ma vista la grande quantità di informazioni che vengono memorizzate sicuramente i costi relativi al vostro account saranno ammortizzati in altro modo. Se non altro grazie alla vastissima rete display “AdSense” a cui sono destinati gli annunci “AdWords”, il cui rendimento tra l’altro è minimale. Attività comunque indispensabili per un buon posizionamento sui motori di ricerca.
A detta di personaggi autorevoli in materia, sembra dunque che gli investimenti pubblicitari avranno sempre maggiore rilevanza anche per “BigG” per quanto riguarda le SERP(le pagine dei risultati di ricerca).
I contenuti sarebbero allora ancora più importanti di quanto già non lo siano adesso. Infatti in rete vige in generale la regola: «Content is the King».
L’importanza dei contenuti risiede nel fatto che la loro presenza nei web-server è per sempre. Anche nel caso un motore di ricerca non dovesse più esistere. E in passato è successo. Ad esempio a causa di qualcuno influente che non riesce ad essere primo nelle SERP. A quel punto allora tutti diranno che «Kong is the King». E lo scenario sarebbe ancora una volta tutto da ricostruire.
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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
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