Calcio e Politica. Ecco la riforma della PA
Il Senato ha approvato il testo legislativo, favorita anche dalla presenza in numero ‘legale’ dell’opposizione. Per l’attuazione saranno necessari 13 decreti.
Il testo è composto di 23 articoli il cui obiettivo è di snellire e rendere
più veloce il sistema amministrativo statale, per non dire burocratico.
Vecchio sistema che comunque è sempre sullo sfondo. Perché per attuare tale
riforma saranno necessari 13 decreti delegati, oltre a un paio di
regolamenti, un Dpcm e una direttiva del
Presidente del Consiglio. Ovviamente se tutto scorre liscio e non si
rivelano indispensabili ulteriori testi correttivi.
La certezza per il momento è che il disegno di legge è stato approvato e porta il nome del ministro Madia. Dopo un iter parlamentare durato circa un anno. Soddisfazione del Premier Renzi che dal Giappone ha inviato un «abbraccio agli amici gufi» attraverso il suo profilo Twitter. Da parte sua Confindustria parla di «tappa fondamentale del percorso di ammodernamento della macchina pubblica». Esprimendo però preoccupazione per le procedure di attuazione che si teme possano finire in un imbuto.
Per contro come si può immaginare il provvedimento non piace molto ai
sindacati Cgil, Cisl e Uil che quando si tratta di
eliminare pastoie burocratiche fanno il muso duro. Essendo proprio
quello il loro ‘humus’ vitale e l’ambiente a loro più famigliare. Per
tutta risposta infatti hanno sollecitato i rinnovi contrattuali facendo
sapere che secondo loro la P. A. non si cambia con nuove leggi.
Proprio Marianna Madia alle organizzazioni sindacali ha chiesto
aiuto «per premiare il merito e prendere i migliori» all’interno
della Pubblica Amministrazione. (Il Messaggero)
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