Società Roma. Di Ponto ucciso e depezzato
Gli esami autoptici hanno confermato che Gabriele Di Ponto è stato ucciso e fatto a pezzi.
Il 37enne ultra della Lazio pregiudicato e claudicante è stato prima
ucciso e poi fatto a pezzi. Non ci sono più dubbi dunque che
Di Ponto sia morto. Il cadavere - come afferma
’Il Tempo’ - è stato depezzato dopo il decesso. Lo afferma il
medico legale del Gemelli che sta analizzando l’arto per conto della
Procura studiando le infiltrazioni nei tessuti.
L’arto sarebbe stato tagliato con una motosega o un’accetta come si rileva dal taglio netto dell’osso all’altezza del ginocchio. Poi il moncone è stato gettato nell’Aniene così come probabilmente anche il resto del corpo, che però ancora non è stato rinvenuto. Le forze dell’ordine hanno scandagliato il letto del fiume senza risultati.
Per risalire all’identità sono stati fondamentali i tatuaggi sul piede:
”Oggi è un bel giorno per morire”, “Curva Nord”, “SS Lazio”, “Irriducibili” e una parte di Mister Erik, simbolo
della tifoseria biancoceleste. Venerdì la Polizia Scientifica ha
ufficializzato l’appartenenza dell’arto a Di Ponto, grazie alla
comparazione del dna con gli elementi organici rinvenuti sui suoi
indumenti. Continuano le indagini, complicate, per ricostruire la sua
vita sociale.
Vedi tutte le notizie sulla cronaca nera di Roma
di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
Post a Comment