Società. Megaproteste anti-rifiuti in Libano
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foto: internazionale.it |
Infiamma in Libia la crisi dei rifiuti. Un morto e più di 10 feriti è il computo totale delle proteste.
“Vattene!”, gridavano nel 2011 i primi manifestanti tunisini,
egiziani e siriani delle primavere arabe. “Puzzate!”, scandiva invece
la gigantesca folla che sabato scorso ha invaso le strade di Beirut.
Il passaggio dal singolare al plurale nasce dal fatto che in
Libano non c’è un dittatore. La folla libanese, pacifica nonostante
la rabbia, non chiedeva la caduta di un uomo ma quella di un’intera classe
politica, improvvisamente diventata insopportabile per gran parte della
popolazione.
Secondo gli organizzatori quella del 29 agosto è stata la più grande manifestazione mai organizzata dalla società civile libanese e ora il governo di Beirut è sotto pressione, visto l’ultimatum di 72 ore lanciato dal movimento per trovare una soluzione alla “crisi dei rifiuti”. “La vostra ora è suonata”, hanno scandito in piazza i promotori della campagna cittadina “Puzzate”, minacciando un’escalation delle proteste.
La causa scatenante delle manifestazioni, in corso da una settimana, è
il mancato intervento delle autorità nella crisi dello smaltimento dei
rifiuti che hanno invaso la città. Ma al governo di unità nazionale si
rimproverano anche la debolezza, la corruzione e l’inefficienza.
(internazionale.it)
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