Notizie Calcio. Pioli: “Sogno di vincere con la Lazio”
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foto: sslazio.it |
Intervistato dal direttore Vocalelli, Pioli si offre in una lunga intervista oggi pubblicata sul 'Corriere dello Sport': “Sogno di vincere con la Lazio. Il gioco che più mi piace è quello di Guardiola: si attacca e si difende tutti insieme”.
Pioli alla Lazio - subito dall’inizio - ha trovato l’ambiente
migliore per fare bene, come lui stesso conferma: «Credo che non siano mai gli allenatori a scegliere, ma noi allenatori
veniamo scelti e chiamati in causa. Prima ho incontrato il ds Tare,
ci fu un confronto nel suo ufficio sul tipo di gestione, sulla metodologia
di lavoro, poi la sera stessa incontrai Lotito. Da lì è nato
qualcosa di positivo. Ho avvertito stima, rispetto, fiducia. Ho avuto
subito delle sensazioni positive, ho dato fiducia a quello che mi aveva
detto Lotito. “Stia tranquillo, sarà il nuovo allenatore della
Lazio”. Ho aspettato il mio turno sapendo che la firma sarebbe arrivata
più avanti, c’erano dei tempi stabiliti. Il presidente è stato di
parola».
Si parla poi di obiettivi, grandi allenatori e modi e moduli di gioco: «I grandi allenatori sono considerati grandi quando cominciano a vincere
qualcosa. Se voglio essere considerato grande anche io devo cominciare a
vincere qualcosa. E’ quello che vorrei fare e con tutto il cuore vorrei
riuscirci con la Lazio. Mi trovo molto bene qui. Sono contento,
orgoglioso di essere l’allenatore della Lazio, di questi colori,
di questi tifosi. Il sogno, l’obiettivo è vincere qualcosa, anche se ho
detto in passato che si può essere vincenti mantenendo le aspettative
per le quali vieni messo sotto contratto. Voglio continuare a pensare in
grande. Sono arrivato alla Lazio per darle soddisfazioni, voglio
ottenere successi. Non sarà facile, ma so anche di avere una squadra
all’altezza».
«Allenatori di riferimento no. Se mi chiedete quello che mi piace di
più, per come fa giocare la squadra, e per quello che rappresenta,
dico Guardiola. Il suo calcio mi piace tantissimo. Lo conosco.
Grande persona, grande allenatore. In Italia ce ne sono tanti bravi,
non ho un nome solo. La scuola di Coverciano è ottima, ti dà
tanto, siamo molto preparati, a volte pensiamo di esserlo anche
troppo. Mi piace la sua filosofia, l’identità della squadra. Non mi
piacciono gli schemi, il giocatore in campo deve essere libero ma deve
sapere che suona in un’orchestra, non è uno sport individuale.
Guardiola non dà punti di riferimento, vuole fare la partita e
controllarla. Non significa non difendere. Controllare la partita
significa spostare il baricentro in avanti, avere idee, giocatori in
movimento e una squadra che porti soluzioni in possesso palla e che
lavori insieme. Nel suo piccolo, la Lazio sta cercando di fare
questo. Voglio giocatori che prendano iniziativa, quelli di qualità
devono entrare in possesso palla più volte nella metà campo offensiva,
non nella nostra. L’obiettivo è divertire i nostri tifosi. Non basta
giocare bene, ma bisogna accompagnare il gioco con il risultato.
Questo fa la differenza. Ma giocare bene significa avere più
possibilità di fare risultato». (Corriere dello Sport)
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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
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