Notizie Calcio Lazio. L' intervista 'farlocca' di Tare.
Sul noto quotidiano sportivo ieri c’era una lunga intervista a Tare(tre ‘paginate’). Non più procrastinabile, vista la situazione contingente e le forti pressioni della piazza alla scossa. L’intervista a detta della critica risulta di facciata: “I bilanci si fanno a fine stagione. Il progetto è di valorizzare i giovani. Modello Borussia Dortmund e Schalke 04. Obiettivo Europa”.
Sorriso ritrovato in casa Lazio. Dopo il pareggio di Genova è
arrivata una vittoria importante che permette di ripartire per l'obiettivo
minimo, la qualificazione all'Europa League. Il 5 a 2 sull'Hellas Verona
fa ritrovare il buon umore anche a Igli Tare: "Con una stagione in buona parte ancora da giocare – dice il ds
biancoceleste - con un altro obiettivo importante come l’Europa League, è prematuro mettere sotto processo la Lazio e la squadra. Sono
ancora più convinto adesso del progetto. Secondo le nostre valutazioni,
volendo dare la priorità al gruppo che aveva raggiunto il terzo posto,
abbiamo pensato di aggiungere dei giocatori giovani e da crescere in un
contesto importante come il nostro. La società ha un obbligo, quello della
gestione sana e questa linea è stata mantenuta per dare un ordine:
raggiungere degli obiettivi progettando prima tutto quello che poi è
successo. Quello che abbiamo raggiunto e tradotto in termini di trofei e
finali, parlo della prima squadra e della Primavera, sta sulle tabelle".
Non vendere al momento giusto è stato un errore? "Ho visto i movimenti di altre società. E’ successo alla Juve,
alla Roma, all’Inter e al Napoli. Posso capire se
vendo e poi reinvesto gli stessi soldi per migliorare la società. Sì,
potrebbe essere stato un errore non aver venduto nessuno, ma io dico
anche che l’idea di rifiutare 50 milioni per Felipe (44 più 6 di bonus)
è perché volevamo fortemente dare continuità a questo progetto". La Lazio può entrare stabilmente tra le prime tre? "La possibilità c’è. L’anno scorso l’abbiamo dimostrato puntando su idee
chiare e su un progetto chiaro. E’ vero che il fatturato conta molto, ma
conta anche la convinzione di essere sulla strada giusta, pure nei
momenti in cui i risultati non arrivano. La cosa più importante è
portare la Lazio a quel livello. Il Napoli di qualche anno
fa è un buon esempio anche per me".
Su Keita: "E' il primo anno, da quando lo conosco, che si sta comportando da
giocatore vero, sia per quanto riguarda gli allenamenti, sia per il
rendimento in partita. Se mantiene questo tipo di atteggiamento, potrà
fare una carriera importante".Felipe Anderson è lontano dagli standard della passata
stagione: "Deve capire che a volte le aspettative sui giocatori sono maggiori di
quanto gli stessi giocatori possono sostenere. Felipe deve essere in
grado di imparare, di superare le contromisure degli avversari, per
migliorare ancora il suo rendimento. Morrison? E’ un giocatore
di talento, quello per cui vale la pena di pagare il biglietto. Viene
descritto come un bad boy, in verità non lo è, solo che va costruito
completamente il suo approccio alla realtà italiana". E molto di più. Oggi invece sui quotidiani si parla di mercato e
delle operazioni che si potrebbero concretizzare a fine stagione. Almeno
una cessione eccellente: Candreva (Premier League,
Liga), Anderson e/o Biglia(Premier League)
potrebbe essere inevitabile. A meno di rivoluzioni importanti a livello
societario che inserirebbe liquidità nelle casse biancocelesti.
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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : fotosportnotizie@gmail.com)
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