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Società. Pronta una nuova ‘Guerra Fredda’


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foto:internazionale.it

Putin nel Mar Nero riscalda i motori. Gli Usa fanno sentire la loro presenza.


Aggiornamento Coronavirus. La 'Nuova Guerra Fredda' è realtà.

Sono cose che complicano tutto e non aggiustano niente. Dato che i paesi usciti dall’Unione Sovietica o dal blocco sovietico (e dunque geograficamente vicini alla Russia) vivono nel terrore di Mosca dopo l’annessione della Crimea e chiedono a Washington di proteggerli – una richiesta che gli Stati Uniti non vogliono ignorare per non perdere la loro influenza in Europa centrale – gli americani stanno armando la regione. Giovedì mattina la Polonia ha annunciato che la prima consegna di armi pesanti statunitensi sul suo territorio sarà completata entro nove mesi. Altre consegne di questo tipo arriveranno nei paesi baltici, in Bulgaria e Romania.

È la prima volta dalla caduta del muro di Berlino che gli Stati Uniti piazzano un simile apparato bellico nelle ex democrazie popolari. Inoltre, sempre nella giornata di giovedì, è stato inaugurato un centro di addestramento Nato in Georgia, ex repubblica sovietica di cui la Russia ha sostanzialmente annesso due regioni nel 2008. Dal momento che questo non viola nessun trattato, ogni paese ha il diritto di garantire la sua sicurezza come crede. Questi paesi non infrangono nessun accordo internazionale, e considerando l’atteggiamento della Russia in Ucraina possiamo comprendere i loro timori. Al contempo, però, questo comportamento resta tanto sorprendente quanto stupido.

Questa situazione, infatti, non fa altro che confermare le preoccupazioni di Vladimir Putin e di una parte della Russia, convinti che gli Stati Uniti vogliano accerchiare Mosca portando la Nato alle sue frontiere occidentali e meridionali. A questo punto sarebbe meglio mettere Putin con le spalle al muro proponendogli l’apertura di un nuovo negoziato sulla sicurezza e la cooperazione in Europa. Ciò che è stato possibile fare con l’Unione Sovietica non può essere impossibile con la Russia. Bisogna scambiare la neutralità dell’Ucraina e della Georgia con il pieno rispetto della loro sovranità e organizzare la complementarità economica dei due pilastri del continente, la Russia e l’Unione europea. Non è il momento di arroccarsi su questioni di principio, ma di guardare avanti ed essere lungimiranti. (internazionale.it)

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