Calcio. Berlusconi–Mihajlovic aria di rottura

Il tecnico serbo del Milan piace poco a Milanello. Pochi risultati, gioco scadente e frecciatine al ricino che fanno male.

Nemmeno a Natale ha potuto dormire sonni tranquilli il patron Silvio Berlusconi. Il malessere nei confronti del tecnico Sinisa Mihajlovic è evidente. Oltre ai risultati che non arrivano a pesare sarebbe l’atteggiamento mediatico che non è stato proprio gradito dal massimo dirigente rossonero.

“So che domenica avete incontrato a Fiuggi i giocatori del Milan prima della partita col Frosinone - ha ricordato ai giovani di una comunità terapeutica intervenendo telefonicamente durante un evento – Nel calcio si possono perdere 2-3 partite. Per tornare a vincere bisogna lottare. Voi avete padre Matteo come allenatore”. Quest’ultima frecciata non sarebbe molto piaciuta a Mihajlovic che è noto non gradire un certo tipo di ironia. Peraltro che l’aria sia pesante non è una novità dalle parti di Milanello. Vuoi perché è in atto una riorganizzazione generale che non sembra mai finire. Vuoi perché Mr. Bee non arriva mai. La verità è che manca la reale volontà di cedere, ma non ci sono i presupposti per continuare. E quindi la situazione rimane in un pericoloso limbo che ricorda un’equilibrista sospeso sul filo.

La tentazione di fare a meno di Mihajlovic è forte. Si tratterebbe del quarto esonero in 2 anni. Il motivo che blocca l’ulteriore allontanamento è da ricercarsi proprio nel libro paga del club rossonero. Infatti sia Seedorf che Inzaghi vantano fino a giugno rispettivamente stipendi mensili di 208mila il primo e 80mila il secondo. Nel caso del tecnico serbo l’indennizzo sarebbe anche più alto perché bisogna pagare anche il suo staff composta da 4 persone. Si parla per questo di soluzioni interne a costo zero. La squadra potrebbe essere infatti affidata al tandem Brocchi - Tassotti. (Corriere dello Sport)

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