Notizie Calcio Lazio. E’ tempo di comunicati
La gara di domenica, vincente e convincente dei biancocelesti ha però prodotto una serie di comunicati e ‘controcomunicati’.
Innanzitutto c’è il ‘caso’ di Felipe Anderson, che un ‘caso’ non è.
Il problema probabilmente è più della sorella che del ragazzo stesso. Perché
non pare ci siano state dichiarazioni su questo presunto disagio. Anzi
Felipe ha salutato l'arrivo di Ledesma al Santos, che non
c'entra proprio niente. Come a voler significare che le polemiche a lui non
interessano molto. Il ritorno domenica della Lazio alla vittoria,
soprattutto con la bella reazione di carattere che ha fatto vedere la
squadra di Pioli, deve avere generato nel pubblico presente qualcosa.
Perché ieri ai aono susseguiti anche una serie di comunicati della
Curva Nord.
Iniziando dall’agente e sorella di Felipe, Juliana Gomes (con
cognome diverso però perché di ‘matrimonio diverso’ probabilmente). Questi
giorni si è prodotta in una serie di comunicati, come detto. Prima
esprimendo il disappunto perché Felipe non giocava. Poi accortasi di aver,
probabilmente e senza volerlo, criticato l’operato di Pioli ha
cercato di fare chiarezza:
“Ci sono troppe persone che parlano di lui. Troppe voci, troppe
critiche, una ricerca continua di polemiche. Adesso con questo
comunicato vogliamo porre fine a questo gioco. Preciso”
– dice la Gomes – che mai mi permetterei di invadere il campo
professionale dell’allenatore Stefano Pioli. Lui meglio di tutti sa
chi deve giocare titolare e chi no” . E poi prosegue sottolineando e
ribadendo la voglia sua e di Felipe Anderson di dare sempre il suo
contributo per la causa biancoceleste e di essere sempre protagonista
della scena. Come peraltro domenica ha fatto quando chiamato in causa
offrendo a Matri la palla del vantaggio.
Nei giorni passati durante il programma radiofonico
“I Laziali Sono Qua” in onda sugli 88.100 Fm di
Elleradio, la ‘voce’ della Curva Nord Lazio, è stato
anche trasmesso più di un comunicato ufficiale in cui da una parte
si protestava contro le misure di sicurezza:
“Sono passati tanti anni dall’introduzione della tessera del
tifoso e, dopo una protesta iniziale che sembrava compatta, una
dopo l’altra, quasi tutte le tifoserie hanno deciso di tornare in
trasferta. Oggi però, solo a Roma, vogliono provare ad
indebolirci separando un settore che è sempre stato unito. Ciò che
si è vissuto domenica pomeriggio nella nostra casa, è la pagina
più triste della storia del tifo a Roma. Una giornata in
cui una parte sacrale della cultura popolare romana, è stata
oltraggiata e mortificata senza alcun motivo logico”. E un altro successivo in cui invece i tifosi si dicevano che
nelle prossime trasferte sarebbero tornati a seguire la squadra
biancoceleste. (lazialita.it)
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